
Podcast (92)
Podcast è la rubrica Libri & Musica curata da Francesca Schirone. Un viaggio intimo tra i suoi libri e i suoi dischi. Non solo da leggere quindi, ma anche da ascoltare.
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Andrew Fletcher, tastierista e membro fondatore della band elettronica britannica Depeche Mode è morto all'età di 60 anni. Fletcher lascia una moglie, Grainne, con la quale è stato sposato per quasi 30 anni, e due figli, Megan e Joe. Una dichiarazione rilasciata dalla band sui social media dice: "Siamo scioccati e pieni di schiacciante tristezza per la prematura scomparsa del nostro caro amico, membro della famiglia e il compagno di band Andy 'Fletch' Fletcher."
Ecco: ci ho messo un mese per scrivere questo incipit e molti mesi per scrivere un nuovo pezzo. Chi mi legge conosce la mia sofferenza e la difficoltà sempre maggiore di mettere mano alla tastiera.
Podcast. La scomparsa di Dennis Thomas, sax della Kool & Gang
Scritto da Francesca SchironeDavvero non pensavo di rimettere mano alla mia rubrica con un obituarie; mi ero ripromessa di cominciare da altro. Mentro scrivo il pezzo di nuovo inizio dopo tanto tempo (prossimamente su queste pagine), leggo il freddo comunicato delle testate specializzate (e non) con cui aprono l'incipit che si è soliti leggere ad ogni triste evento di questo tipo: Dennis “Dee Tee” co-fondatore della leggendaria band soul-funk, Kool and the Gang, è mancato nel sonno a 70 anni. Un annuncio che cambia le regole in corso e anticipa la necessità di dedicare un articolo della rubrica a questo gruppo che tanto ha segnato la generazione del mio due di coppia.
Un altro membro fondatore del gruppo, Ronald "Khalis" Bell, è mancato prematuramente lo scorso anno nella sua casa nelle Isole Vergini a 68 anni.
Podcast. Soul per millennials. James Vickery
Scritto da Francesca SchironeIl direttore del sito mi ha sollecitata a riprendere le fila (e le mie corde in fatto di scrittura) della rubrica dedicata da tempo ai miei beniamini. Sono stati mesi difficili di clausura forzata come per tutti ma gli ascolti, in specie di nuove voci, non sono mancati. Ad una di queste devo la conoscenza del cantante soul del sud di Londra James Vickery.
E’ un vero talento ed è la ragione per cui ve ne parlo. Ha iniziato nei primi anni 2010 come cantautore folk, accompagnandosi alla chitarra acustica e cantando melodie influenzate dal soul con la partecipazione a vari spettacoli televisivi di competizione musicale (The X Factor e Open Mic UK). Le performance di successo in questi spettacoli hanno portato a Vickery nuove conoscenze professionali e collaborazioni, incluso il lavoro con il chitarrista Phil Braithwaite e il cantante Lance Ellington, per fare un paio di esempi.
Podcast. Bruno Mars. L'uomo venuto dalle stelle
Scritto da Francesca SchironeNato nelle Hawaii con il cognome Hernandez da genitori origine portoricane (padre) e filippine (madre), è giovanissimo: ha 32 anni. Bruno Mars è stato nominato 20 volte al Grammy e lo ha vinto nel 2012 e 2014. Il celebre cantante, cantautore, produttore, musicista ha venduto oltre 170 milioni di dischi in tutto il mondo cosa che lo ha reso uno degli artisti più venduti di tutti i tempi. "La sua ispirazione musicale è Michael Jackson e molti critici indicano Mars come suo degno erede, riscontrando numerose somiglianze nel timbro vocale e nella versatilità di generi musicali" (da "Wiki").
Podcast. La scomparsa di Fats Domino, padre del rock n'roll
Fats Domino, grande tra i più grandi del blues, è mancato oggi a 89 anni per cause naturali.
Fats Domino, nato nel 1928 a New Orleans uno di nove fratelli, lasciò la scuola poco più che un ragazzo per lavorare in una fabbrica di cotone - la storia ricorda che ha venduto più di 110 milioni di dischi in una carriera iniziata a metà degli anni '50, dopo aver imparato a suonare il pianoforte verticale da un cugino che lo aveva lasciato alla sua famiglia di origine di New Orleans. Come suggerisce il suo nome in inglese, non era magro. Nella sua prima canzone registrata, The Fat Man (del 1949) ha cantato che, nonostante la sua... dimensione, "tutte le ragazze, mi amano", perchè conosco la mia strada"- Con la sua caratteristica... acconciatura piena di gel e schiacciata, a volte suonava il pianoforte in piedi, sbattendogli il corpo contro per spingerlo sul palco al tempo con la musica.
Podcast. La storia la fanno le donne: Oleta Adams
Scritto da Francesca SchironeI Tears for Fears sono stati per un lungo periodo di tempo una fissazione del mio due di coppia. Ho ascoltato la loro musica con vent’anni di ritardo e non li ho mai apprezzati del tutto anche se i due, Curt Smith e Roland Orzabal, hanno origini, artisticamente parlando, da cantanti come Elvis Costello o i Jam fino a certi gruppi post-punk tipo i Talking Heads o Brian Eno che hanno molto influito sulla loro musica. Erano gli anni ottanta in fondo: tutto il mondo ballava il pop di quegli anni compreso il giovane studente di filosofia che fu il mio sposo.
L'anno comincia male. Malissimo, anzi. Gli echi del bruttissimo 2016 sembrano arrivare fino a qui.
Al Jerreau è morto quasi improvvisamente un paio di giorni fa e ci è voluto un giorno per accettare la notizia. Aveva 76 anni e aveva annunciato giusto qualche giorno fa la sua intenzione di ritirarsi dalle scene dopo aver fatto un'onesto lavoro per oltre cinquant'anni. Ha avuto il conforto della sua famiglia intorno che ha deciso di raccogliersi attorno al grande artista chiedendo di celebrare le esequie privatamente e di contribuire alla Fondazione della Scuola di Musica del Wisconsin.
Podcast. Dicasi R&B leggasi Urban pop e Old school
Scritto da Francesca SchironeIl genere R&B comprende molti sottogeneri che vanno dalla Urban pop, alla Sexy machine al Vibe detto anche New R&B fino alla old school. Insomma musica di genere per tutti i generi. Ogni genere ha, naturalmente, i suoi eroi; da Rihanna o Sean Paul passando anche per Eminem, Shakira, Jamie Fox per la Urban music a David Craig (il grande David Craig) a Alicia Keys, a LL Cool J, fino a Lumidee e Frank Romano per la "vecchia scuola".
Mi sarebbe molto piaciuto essere al Jazz Café di Londra il 5 dicembre scorso: c'è stata una j.session di Roy Ayers. Ahimè, alla stessa ora ero dietro la cassa della libreria a dare retta a quanti si ricordano dei libri solo in questo periodo.
Roy Ayers, artista al quale dedico questo articolo, è uno dei mostri sacri del Jazz-Funk. Ai molti, è meno conosciuto di personaggioni come Marvin Gaye, Isaac Heyes, Chuck Mangione, o come uno dei beniamini del mio due di coppia: Al Jarreau, tuttavia rimane uno dei padri fondatori del genere.
Podcast Unplugged. I consigli per gli acquisti per i regali di Natale.
Scritto da Francesca SchironeLa mia personalissima guida ai vostri regali di Natale in fatto di musica. I titoli di seguito spaziano dal blues, al jazz, al soul, al bossa-nova alla classica. Buon ascolto e tanti auguri.
Inizio con Madeleine Peyroux. E' una acclamata cantante folk con una inclinicazione e un timbro lirico che le ha consentito di coprire gli standard jazz e blues. La bella Peyroux irrompe sulla scena internazionale negli anni '90; viene non a torto e spesso paragonata a Billie Holiday. Ma, mentre il suo suono intimo ha certamente preso lezione dalla grande jazzista, si è ritagliata la sua nicchia stilistica distintiva, bilanciando una moderna sensibilità pop con un rispetto per le tradizioni vocali più anziane. Vi consiglio Half the perfect world. Non è un disco nuovo: è un grande disco uscito dieci anni fa. Insieme agli standard e le rielebaroazioni di canzoni di Tom Waits e SergeGainsbourg, comprende anche le collaborazioni con tipetti niente male come Ks Lang. E' il suo terzo album e imparerete ad amarla.
Altro...
Il talento di Leonard Cohen è stato leggendario ma la sua musica è venuta solo dopo il poeta e lo scrittore. Sono stata tutto il giorno pensare e pesare le parole con cui salutare il cantante la cui opera ha influenzato gli ultimi 50anni della musica di questo piccolo pianeta pieno di gente. Le parole più immediatamente reperibili nel mio personale vocabolario è annus horribilis. Lo sarà certamente questo 2016 che già si è portato via artisti come Prince e David Bowie. Negli ultimi mesi ho passato quasi più tempo a scrivere obituaries che di musica.
“En blue marine” è uno di quei brani che dura poco, giusto il tempo di sognare per poi sfumare tra le note come il più dolce dei saluti reso immortale dalla bella cinematografia di tutti i tempi.
Questo è il brano (contenuto nel suo nuovo lavoro “Amazing Game”), che ho scelto quale sottofondo per raccontare il mio breve incontro con Paolo Conte “inseguito” da tempo che mi ha fatto pensare ad un ottimo volume che indaga finemente il suo mondo di emozioni sonore.
Abbiamo chiesto alla curatrice di Podcast, la rubrica di libri & musica di BookAvenue, il commento al Nobel per la letteratura di quest'anno.
Bob Dylan ha vinto il premio Nobel per la letteratura: l'Accademia lo ha lodato per "aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione canzone americana." Un contributo dato in uno straordinario lavoro che comprende canzoni come "Like a Rolling Stone," '' Blowin 'in the Wind "e" Mr. Tambourine Man ". Un annuncio stupefacente e del tutto inaspettato, quello di quest’anno, che ha segnato una prima volta per un musicista vincitore del più ambìto dei premi letterari.
Raramente ci si sente toccati da vicino e così profondamente di fronte alla scomparsa di un artista che si considera appartenerci. E' un sentimento, questo, che riserviamo solo alle persone che ci sono più prossime. La perdita di Prince è un fatto personale per molta gente.
Milioni di persone ricorderanno per sempre il sex symbol e creatore di capolavori come Purple Rain, Diamonds and Pearls o When doves cry; un vero maestro del pop e del funky, ma Prince è stato molte cose in un corpo solo. Un produttore di musica, un cantante eccezionale, un chitarrista straordinario e per fare ancora un esempio, anche un pioniere del web. E' nota la sua controversa battaglia contro l'industria discografica. In molti e per molto tempo gli hanno dato addosso ma ha fatto da apripista in fatto di diritti alle molte pop star che oggi seguono la sua lungimiranza di allora. You tube e gli altri social devono molto del loro "traffico" ad artisti gente come Prince. Il quale ha, peraltro, lasciato il web da altrettanto molto tempo, mentre quasi tutti non sembrano poterne fare a meno. >>>