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Il mio nome è Chuck e mi lavo spesso
La mia definizione di sporco e la vostra definizione di sporco probabilmente sono molto diverse. Voi vi lavate le mani dopo aver mangiato il pollo o dopo aver fatto la cacca. Io devo lavarmele dopo aver toccato un animale, un bambino, una cassetta delle lettere, un pulsante dell’ascensore, i soldi – le monete soprattutto -, le mani degli altri, qualsiasi cibo – sale, pepe e condimenti compresi – e qualsiasi cosa io consideri «della natura» - erba, terra, legno e così via.Mi lavo le mani un botto di volte.Spesso è l’unica cosa a cui riesco a pensare.
Un paese al crepuscolo
Tralummescuro è il momento di passaggio tra il giorno e la sera, tra la luce e il buio; il termine indica questo istante di incertezza. Come pregna di incertezza, in questo caso geografica, è la Pavana di Guccini, indecisa se essere Toscana o Emilia. Confine geografico (un tempo vi era la dogana tra Granducato di Toscana e Stato Pontificio) e culturale, territorio ambivalente, a cavallo tra le due regioni nel cibo e nella lingua.
Il linguaggio è parte fondamentale del libro, l’autore utilizza un registro linguistico molto particolare nel quale il dialetto locale è mescolato all’italiano colto, talvolta tecnico, in una struttura lessicale unica; qui spunta l’anima del Guccini linguista che illustra le varianti lessicali nell’arco di pochi chilometri lungo il crinale appenninico. Le spiegazioni linguistiche sono inserite all’interno di un racconto nostalgico; come per le tigelle: rammentando le occasioni in cui venivano cotte chiarisce che si tratta di una sineddoche, perché la pietanza assume il nome del recipiente in cui viene cotta.
Persidivista.com
Un titolo strano, complicato, forse non proprio accattivante. L’originale era “L’assassino con la cravatta”, molto più diretto nel far cogliere al lettore almeno il genere che si sarebbe trovato ad affrontare. Una copertina che, al primo impatto, a me (ma non solo a me) ha fatto esclamare: “Che brutta!”>
Vale la pena di leggere l’ultimo romanzo di Marie-Aude Murail pubblicato in Italia? Certo. Per tre motivi e una sorpresa, che ci farà capire perché il titolo complicato e la copertina brutta siano, in realtà, azzeccatissimi, (ma i lettori della Murail lo dovranno scoprire da soli perché su questo non vi rivelerò nulla).
A un passo dalle stelle
La notizia che le vacanze estive quest’anno Giorgia le trascorrerà camminando, al seguito dei suoi genitori, sulla via Francigena, arriva come la goccia che fa traboccare il vaso. Trecentosettantacinque kilometri e quattrocento metri, a piedi da Lucca a Roma, e, per di più, insieme a un gruppo di sconosciuti e due guide.
Giorgia avverte come il peso di un macigno sul cuore, vorrebbe sapere sorridere, ma non le riesce di essere come Vittoria, la sua migliore amica. E camminare, zaino in spalla, per tutta quella strada, di certo non la alleggerirà.
Quando lo sport è carogna
Senza paura è una storia d'amore.
L'amore perverso per una passione, l'amore che trasmigra e rimbalza tra generazioni, l'amore per chi non c'è più, l'amore inespresso e quello letale. E la storia è una di quelle che ti prendono allo stomaco perchè non è inventata, è vera e terribilmente recente.
Ancora una volta Flavio Pagano scrive di sport. Ma non di epiche maratone di inizio '900 nè di eroici incontri di rugby. Questa volta è diverso perchè, forse, a ben vedere, l'autore non racconta lo sport, racconta il calcio.
Crack! Un anno in crisi
Alle 21:30 si sentì la chiave nella toppa della porta. Esteban la sentì dal suo letto. Ora poteva addormentarsi senza timore dei robot umanoidi. Il vero salvatore del mondo era papà. Anche Charlie sentì chiudersi la porta d'ingresso. Quando era piccola, correva verso papà, lui la prendeva in braccio dicendo che "era la più bella" e Charlie credeva che mamma fosse gelosa. Adesso Charlie chiudeva la porta della sua stanza dopo cena e non si muoveva più dal letto. Si vietava perfino di pensare: "E' arrivato papà". Eppure, quando sentì i suoi passi in corridoio, smise di leggere Psycho-boy e trattenne il respiro. Suo malgrado lo incoraggiò mentalmente: "Entra, entra". ma i passi si allontanarono. Lui non osava. Lei non osava più. Da qualche mese, Charlie e papà si erano persi di vista.
Una sottile linea rosa
... Ci vuole corraggio per guardare in faccia la realtà senza distogliere lo sguardo. Se mi è capitato di riuscire a fissare l'interrogativo a cui devo dare una risposta ho commesso l'errore di cercare aiuto in altri, se della forza la devo trovare è dentro me stessa che devo cercare ... "
Nodi al pettine
«Uno stage!» esclamò il signor Feyriéres.
«Ma cos’è questa nuova trovata? I ragazzi ormai non sanno
neanche più mettere insieme due frasi e devono fare gli stage.
Uno stage di che poi?»
Tre donne forti
Norah, avvocato trentottenne, torna in Senegal per aiutare il padre malgrado tutto quello che ha subìto a casa sua quando era una ragazza.
Quando lo incontra, sulla soglia della grande casa di cemento, è il crepuscolo e quasi non lo riconosce perché non ha più nulla della sua fierezza, della sua statura e della giovinezza di un tempo. La guarda un po' perso e sembra quasi che non la aspetti. Porta un vestito verde tiglio, senza maniche, punteggiato di fiorellini gialli e calza degli infradito di plastica. Che cosa strana, pensa Norah, proprio lui così orgoglioso del suo aspetto esteriore appare tanto trasandato. Lui che ci ha sempre tenuto all'apparenza, soprattutto a farsi vedere solo con delle impeccabili scarpe chiuse.
Il IX Rapporto Civita le citta', le politiche culturali per una concreta strategia di sviluppo
I centri urbani rappresentano un “banco di prova” importante per verificare le potenzialità dei processi di valorizzazione della Cultura, in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini, rafforzamento degli elementi di identità e coesione sociale in tempi in cui la crisi economica accresce le divisioni e i contrasti sociali con l’obiettivo dell’ incremento del potenziale “attrattivo” per un ritorno concreto in termini economici e di benessere anche oltre il concetto tradizionale di PIL. La Cultura, infatti, rappresenta per la Città un elemento imprescindibile di sviluppo e crescita perché, conferendole un elemento di specializzazione ed identità forte, la rende in grado di proteggersi dal pericolo della competitività e crearsi una rendita di posizione ben consolidata.